Empowerment aziendale

Benessere organizzativo e lavorativo: il percorso verso il wellbeing aziendale

Il benessere organizzativo è diventato un pilastro fondamentale nelle strategie di sviluppo aziendale. In un’epoca dove il concetto di lavoro evolve rapidamente, comprendere e promuovere il wellbeing aziendale non è solo un atto di responsabilità sociale, ma un investimento strategico nella sostenibilità stessa del business. 

In questo articolo esploreremo l’importanza del benessere sul lavoro, le sue implicazioni sulle performance, e come l’empowerment dei dipendenti possa trasformarsi in un concreto vantaggio competitivo.

Cos’è il benessere aziendale e come conquistarlo

Il concetto di wellbeing aziendale, come definito dal Miur, rappresenta “la capacità di un’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che operano al suo interno.

Questa definizione introduce un tema centrale nel mondo del lavoro moderno: il benessere organizzativo non è più un optional, ma un elemento chiave per il successo.

Con una crescente consapevolezza di questa realtà, numerose organizzazioni stanno adottando strategie innovative per arricchire l’ambiente di lavoro, trasformandolo in uno spazio in cui i dipendenti possono lavorare con serenità e comfort. 

I benefici di una cultura che promuove il benessere sul lavoro

Quando un contesto lavorativo è sano e positivo, ne beneficiano non solo l’efficienza e la creatività delle singole persone, ma anche l’azienda stessa, che può vedere miglioramenti anche in termini di fatturato, vendite, risultati finanziari. 

L’empowerment delle risorse è infatti strettamente collegato alla crescita del business: dipendenti motivati e soddisfatti tendono a essere più produttivi, più fidelizzati e più leali nel lungo periodo. 

Tra gli indicatori che segnalano un alto livello di benessere aziendale si annoverano il forte senso di appartenenza all’organizzazione, la sensazione di autorealizzazione, la motivazione, la condivisione dei valori aziendali, relazioni interpersonali positive con colleghi e superiori. 

Al contrario, il desiderio di cambiare lavoro, sensazioni di inutilità o di inadeguatezza, risentimento nei confronti dell’organizzazione, mobbing e disturbi relazionali rappresentano i segnali di un ambiente di lavoro carente.

Raggiungere il wellbeing in azienda: strategie e azioni

Oggi le aziende si trovano a dover gestire sempre più spesso una serie di situazioni critiche e sfidanti, che possono influire negativamente sull’ambiente di lavoro. Queste situazioni includono stress elevato, disimpegno del personale e alto turnover dei dipendenti. 

Tali fattori non solo impattano sul benessere dei lavoratori, ma possono anche portare a una riduzione della produttività, a un calo della qualità del lavoro e, in ultima analisi, a un deterioramento della salute mentale e fisica del personale.

Secondo uno studio pubblicato da Deloitte, già nel 2021 l’80% delle organizzazioni riteneva importante il benessere organizzativo per il successo del business nel medio termine, ma solo il 12% si riteneva pronto a risolvere le problematiche interne al riguardo. Inoltre, circa il 95% dei manager HR intervistati riteneva che situazioni come stress e burnout avessero un forte impatto sulla retention del personale, così come invece un ambiente di lavoro sereno migliorasse in diversi modi il successo dell’organizzazione.

Per ovviare alle potenziali situazioni negative, le aziende possono implementare una varietà di interventi, quali:

  • programmi di wellness fisico e supporto psicologico;
  • sistemi di feedback regolare;
  • politiche di inclusione;
  • equilibrio tra lavoro e vita privata;
  • valorizzazione delle soft skill e delle doti di leadership;
  • investimenti in tecnologie e strumenti adeguati.

Esempi per migliorare il benessere aziendale

Vediamo ora nel dettaglio una serie di esempi concreti che possono essere attuati per incrementare e sviluppare il benessere lavorativo. 

  1. Salute e sicurezza sul lavoro: la base fondamentale del benessere organizzativo è la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Questo include non solo l’ambiente fisico, ma anche il sostegno psicologico e emotivo. Le iniziative in questo caso possono variare da programmi di wellness fisico, come palestre interne e corsi di yoga, a forme di supporto psicologico, come il counseling o la presenza di uno psicoterapeuta aziendale. 
    Ridurre la pressione quotidiana e prevenire fenomeni di burnout, implementando programmi formativi e di coaching mirati al potenziamento delle capacità individuali, è fondamentale per aiutare i dipendenti a gestire meglio le sfide professionali.
  2. Comunicazione e feedback: una comunicazione chiara e aperta è essenziale per mantenere un ambiente di lavoro sereno e stimolante. I sistemi di feedback regolari, sia formali che informali, aiutano a identificare aree di miglioramento e valorizzare i punti di forza. Forniscono inoltre opportunità per lo sviluppo personale, promuovendo una cultura di apprendimento continuo e di adattabilità.
    Questi sistemi incoraggiano la trasparenza e migliorano la comprensione reciproca tra colleghi e dirigenti: questo non solo aiuta i dipendenti a sentirsi ascoltati, ma fornisce anche dati preziosi per l’ulteriore sviluppo delle politiche interne. È importante inoltre dare riconoscimento ai successi individuali, in modo da potenziare la fiducia in sé e l’efficacia personale, stimolando nelle risorse prestazioni di alta qualità.
  3. Diversità e inclusione: un ambiente di lavoro che valorizza la diversità e promuove l’inclusione è fondamentale per il benessere sul lavoro. Le aziende che rispettano le differenze individuali non solo creano spazi di lavoro più piacevoli e armoniosi, ma beneficiano anche di una varietà di prospettive e idee che possono stimolare l’innovazione e favorire la creatività. 
    Questo tipo di cultura organizzativa incoraggia il rispetto reciproco e la comprensione. Inoltre, le organizzazioni inclusive sono spesso viste come più attraenti dai talenti, aumentando la loro competitività e capacità di attrarre e trattenere i migliori professionisti
  4. Work-Life Balance: il mantenimento di un equilibrio sano tra lavoro e vita privata è fondamentale: politiche come orari flessibili, remote working o smart working, periodi di ferie adeguati, sono alcune delle modalità attraverso cui le aziende possono supportare il benessere dei dipendenti anche al di fuori dell’ambiente professionale, promuovendo la loro salute mentale e fisica.
    Queste politiche non solo aiutano a ridurre lo stress, ma contribuiscono anche a migliorare la soddisfazione e la lealtà dei dipendenti. Un equilibrio tra vita professionale e personale ben gestito può portare a una diminuzione dell’assenteismo e a una maggiore attrattività dell’azienda per talenti di alto livello, rafforzando una cultura aziendale positiva.
  5. Soft skills e doti di leadership: l’empowerment dei dipendenti è una leva potente che può essere attivata attraverso una leadership efficace. Leader che delegano responsabilità, ascoltano attivamente e incoraggiano lo spirito d’iniziativa, creano un ambiente in cui i dipendenti si sentono valorizzati e parte integrante dello stesso successo aziendale. 
    Questo tipo di leadership non solo migliora il morale, ma incentiva anche l’autonomia decisionale, aumentando il senso di responsabilità di ogni risorsa.
  6. Tecnologie e strumenti: anche l’investimento in tool e piattaforme che velocizzano e semplificano il lavoro possono contribuire a creare un’atmosfera più gradevole. L’efficienza delle tecnologie digitali, l’accessibilità alle risorse aziendali e l’efficacia degli strumenti a disposizione dei dipendenti contribuiscono a un effettivo miglioramento della Digital Employee Experience, riducendo le distrazioni e ottimizzando l’utilizzo del tempo e dell’energia dei dipendenti.

Un caso esemplare nel panorama dell’impegno aziendale per il benessere lavorativo è quello di Cisco, società leader a livello mondiale nel settore IT, che grazie all’impegno costante nel programma per il wellbeing dei dipendenti ha guadagnato il primo posto nella classifica delle “100 migliori organizzazioni per cui lavorare nel 2023” di Fortune.

Wellbeing aziendale: come è nato e come si è sviluppato

L’interesse per il benessere dei lavoratori ha iniziato a prendere forma negli anni ’30 del Novecento, quando la sicurezza sul lavoro emergeva come tema cruciale del lavoro in fabbrica. All’epoca si cercava principalmente di migliorare gli ambienti lavorativi e di identificare i rischi per prevenire incidenti e malattie.

Più avanti, con la nascita del movimento delle Human Relations, si è iniziato a valorizzare l’aspetto umano, concentrando l’attenzione su elementi come la motivazione, le dinamiche di gruppo e l’alienazione dovuta alla routine lavorativa quotidiana. Nacque così un approccio più olistico alla salute sul posto di lavoro, considerando il benessere mentale oltre a quello puramente fisico.

Gli anni ’80 hanno segnato una svolta con l’introduzione del concetto di “wellbeing“: un concetto non più inteso semplicemente come assenza di malattia, ma come uno stato di completo benessere fisico e mentale. Negli stessi anni si è consolidata l’Occupational Health Psychology (OHP), disciplina che applica i principi della psicologia per migliorare la vita lavorativa attraverso l’empowerment dei dipendenti e la promozione della salute nel contesto professionale.

Il prossimo futuro: ambienti di lavoro a misura di persona

Oggi l’Unione Europea definisce il benessere organizzativo come “l’equilibrio tra lavoro, ambiente e tempo libero, sia a livello fisico che mentale”. L’approccio contemporaneo mira quindi a valutare il quadro generale all’interno delle organizzazioni, per capire quanto un’azienda sia in grado di fornire un ambiente salutare per le persone che vi operano.

L’approccio al benessere lavorativo richiede un impegno costante e una visione olistica. Le aziende che in futuro riusciranno a integrare questi principi nella loro cultura saranno quelle meglio posizionate per affrontare le sfide del mercato, riuscendo ad attrarre e trattenere talenti di alto livello e a promuovere un ambiente di lavoro in cui tutti possono crescere e prosperare.

L’esperienza di Hermes per l’empowerment dei tuoi talenti

In Hermes Corporate da sempre abbiamo a cuore lo sviluppo e la crescita delle risorse umane. Per questo motivo abbiamo progettato processi innovativi di formazione e potenziamento che inquadrano le competenze dei dipendenti all’interno di percorsi strutturati.

Questi percorsi di empowerment aziendale, pensati appositamente per aiutare le organizzazioni a promuovere i propri talenti, riescono a favorire uno spiccato senso della produttività e la propensione al lavoro di squadra

Percorsi di empowerment per il potenziamento delle risorse

Per affrontare le sfide del mondo del lavoro moderno, molte aziende stanno iniziando ad investire in corsi di formazione e programmi di empowerment specifici per lo sviluppo del personale. 

In Hermes siamo consapevoli di questa nuova esigenza delle organizzazioni, e ci impegniamo a colmarla promuovendo una cultura aziendale che valorizza la crescita continua e l’adattabilità. Questo risulta particolarmente evidente nei contesti organizzativi in cui operano i nostri “talenti con le ali”, come dimostrato anche da una delle nostre esperienze di integrazione di un team di sviluppo nella squadra di un nostro Cliente.

I percorsi che offriamo hanno l’obiettivo di fornire alle aziende gli strumenti necessari per gestire i conflitti e ottimizzare la collaborazione, sviluppando intelligenza emotiva ed empatia nelle relazioni interpersonali. Esempi di tali percorsi includono tecniche mindfulness e ipnosi per la gestione dello stress, corsi per educare e gestire le emozioni, programmi di leadership per sviluppare le capacità decisionali e di negoziazione.

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